Giorni fa abbiamo parlato dell'album "The Wall", proviamo oggi ad ascoltare la sua canzone simbolo "Another brick in the wall" con orecchie da musicisti.
Questo brano infatti ci aiuta a capire "empiricamente" alcuni concetti ritmici, alcuni valori, che sono alla base della nostra musica. Sarà un post un po' tecnico, per cui mi scuso con i nostri lettori meno "tecnici", ma non abbiate paura a fare domande.
Andiamo allora ad ascoltare il brano concentrandoci sui due fondamenti ritmici del "battere" e "levare" e sul valore di quarti, ottavi e sedicesimi.
Mettiamo in play "The happiest day of our life", che è il brano che "introduce" Another Brick in the wall e ne anticipa il tema.
Provate a percepire il tempo, a battere i quarti. Sentite che la chitarra fa da metronomo mentre basso e batteria battono il primo quarto di ogni battuta. Ascoltate come basso e batteria sono in battere all'unisono per le prime quattro battute, ma poi succede qualcosa. Qualcosa cambia.
Nell'ultimo ottavo della quarta battuta troviamo di nuovo basso e batteria, stavolta in levare quindi, in anticipo, e da allora per le successive 4 battute OGNI volta basso e batteria sono in anticipo.
Provate semplicemente a battere il tempo e lo sentirete, sentirete che da un certo punto in poi il piatto della batteria non "cade più insieme" alla vostra mano.
Poi, un'altro cambiamento.
la cassa della batteria che batte i quarti ed è insieme al rullante solo nel primo quarto di ogni battuta, e contemporaneamente il charleston che segna i sedicesimi.
Ascoltate, ce ne sono 4 da una cassa alla successiva.
infine un breve intervento in cui si cambia di nuovo, e troviamo una ritmica conosciuta e "solita", in cui il charleston è più rarefatto di prima, e a battere i quarti si alternano cassa e rullante, con il charleston state ascoltando gli ottavi.
Stavolta sono 2 in ogni quarto, due da una cassa a un rullante, una ritmica che continuerà per gran parte di "another brich in the wall", il brano successivo e collegato.
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